Non dimenticherò mai lo spettacolo che mi si offrì una volta che capitai a Londra in un’agenzia di viaggi: era piena zeppa di profughi, quasi tutti ebrei, e tutti volevano partire. Non importa per qual paese, fossero i geli del Polo Nord o le sabbie ardenti del Sahara, pur di partire, perché il permesso di soggiorno era scaduto e bisognava riprendere il viaggio, procedere con la moglie e i bambini, sotto cieli stranieri, in paesi di linguaggio sconosciuto, tra persone ignote ed ostili.
Cit.
Il mondo di ieri