Questo è il mio primo libro di racconti ed è stato pubblicato in Giappone nel 1993. A rileggerlo adesso lo stile mi sembra piuttosto immaturo, ma sono sicura che Giorgio avrà fatto in modo di tradurre al meglio anche i punti più deboli. Un giorno, quando avrò fatto progressi nello studio dell’italiano, mi piacerebbe leggermi nelle sue traduzioni.
In alcuni di questi racconti compaiono dei templi buddhisti e shintoisti del Giappone, e vi è accennato il tema della religione. Inoltre, ho cercato di raccontare il senso di insoddisfazione diffuso oggi tra chi vive a Tokyo e che non so se i lettori italiani condividano con noi: una vaga Sensazione che ci sia qualcosa che non va senza sapere esattamente cos’è.[Postscriptum per l’edizione italiana]
Cit.
Lucertola