[I medici]erano utili, necessari, inevitabili (la stessa ragione per cui ci sono e sempre ci saranno pseudoguaritori, maghi, omeopati e allopati), perché soddisfacevano l’esigenza morale della malata e delle persone che alla malata volevano bene. Essi appagavano quell’eterno bisogno dell’uomo di sperare in un sollievo, il bisogno di partecipazione altrui, affettiva e attiva che l’uomo prova quando soffre. Soddisfacevano a quell’eterno bisogno umano – rilevabile, nella sua forma primitiva già nel bambino – che è il bisogno di nuocere e accarezzare la parte che ci duole.
(III, I, XVI; 2006)
Cit.
Guerra e pace
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