Incipit di “Filottete”, di Sofocle Della terra di Lemno è questo il lido, tutta ci…

Della terra di Lemno è questo il lido,
tutta cinta dai flutti, ove non abita
né batte pie’ mortale alcuno. Quivi,
figlio d’Achille, del più forte eroe
che fra gli uomini fosse, Neottòlemo,
il Melio figlio di Peante, un giorno,
come dai miei signori io n’ebbi l’ordine,
abbandonai: ché gli stillava il piede
per un vorace morbo; e libagione
più possibil non era, od olocausto
tranquilli offrir: ché tutto il campo empieva
di lagni, di selvagge infauste grida,
senza mai tregua. Ma che importa or dirlo?
Non di lunghi discorsi è questa l’ora:
ch’egli qui non mi sappia, e sperso vada
l’accorgimento ond’io coglierlo spero.

Incipit

Filottete

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