I cavalieri restano sulla strada e di profilo.
Non sappiamo più quale sia il loro numero. Contro la notte che arresta il cammino, tra il fiume e il ponte una sorgente che piange – un albero che vi segue. Se si guardasse la folla che passa, essa non vi vedrebbe. E’ una vera armata in marcia o forse un sogno – il fondo di un quadro su una nuvola. Il bambino piange o dorme. Egli osserva o sogna. Il cielo è ingombro di tutte questa armate (eserciti). La terra trema. I cavalli scivolano lungo l’acqua. E anche il corteo scivola in quest’acqua che cancella tutti questi colori, tutte queste lacrime.
Titolo della poesia
I movimenti all’orizzonte