Grumi pensili di sangue sul lacero velluto verdognolo.
Oh le ferite dei prati!
La primavera respirando voluttuosamente l’aria soave,
ha rotte le vene del suo seno turgido.
Un fiotto di vento con le labbra avide; un bacio! E le
primule sanguigne galleggiano su l’onde filamentose e
senza spuma.
Titolo della poesia
Primule