Le anguste case e i bassi e freddi letti
Ove il raggio del sol mai non penètra,
E quella che Verona ai suoi negletti
Figli concede ultima stanza tetra,
Pria che a terra me pur la Parca getti,
Metter vogl’io su la sdegnata cetra.
Vieni, o Dea, vieni a me dal tuo Permesso,
E il crin mi cingi di feral cipresso.
Incipit
I cimiteri