[A Francesco Torti]Non posso saziarmi di leggere e rileggere il primo articolo delle vostre Aristoteliche Osservazioni[Sulla Basvilliana]. Sto quasi sul punto, di progettarvi il cambio delle nostre fatiche, pigliandomi io la gloria delle Osservazioni, e voi quella della Cantica. Non vi adulo: non si può scrivere ne con più forza, né con più precisione, né con più senno. Quanti l’han letta (e son molti, perché vi so dire che qui v’ha molti che vi stimano) tanti ne sono rimasti incantati . Perloché sollecitate il vostro lavoro, che essendo in compagnia noi voleremo ambedue più allegri e più sicuri nella carriera della gloria.
[da una lettera a Francesco Torti]
Iscriviti
0 Commenti