a Marina
Le rondini non si fermano più
nelle trame del vento
si coprono di assurde balaustre
le ore son demolite da tempo
i secoli non parlano di memoria
gli assiri e i babilonesi
convergono nelle mie mani
con disegni schizzati di agonia
m’hanno insegnato a non parlare più
a non correre, a non dire che peno
e che temo la tua resurrezione.
Così avvicinandosi Pasqua
non aprirò l’uovo secolare
della mia fecondissima infanzia
mio padre e mia madre memorie morte
è traslocato persino il diluvio
abito nei castelli di Kafka
da tanto tempo..
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