Avevo una sudicia vergogna amico,
una sudicia vergogna creda.
Mi girava intorno e mi chiamava
rapinatrice d’amore.
Avevo una vergogna nera,
pareva sangue coagulato,
un misticismo di dolore.
Quest’uomo Lucio, embrione della galera,
sbatteva le cervici contro il freddo
e il conte Ugolino.
Credimi Dalla, nessuno ha creduto
al mio folle disegno di sbranargli la bocca.
Titolo della poesia
A Lucio Dalla