Incipit di “Discorrendo di socialismo e di filosofia”, di Antonio Labriola Roma, 20 aprile ’97 Caro signor Sorel, da un pe…

Roma, 20 aprile ’97
Caro signor Sorel,

da un pezzo vo pensando d’intrattenermi con voi in una specie di conversazione per iscritto.
Sarà questo il modo migliore, e il più acconcio, onde io v’attesti la mia gratitudine per la Prefazione, della quale mi avete onorato. Va da sé, che, così dicendo, io non mi fermo con la mente a ricordare soltanto le parole cortesi, delle quali mi siete stato prodigo con tanta profusione. A quelle parole io non potevo non risponder subito, e sdebitarmene nella forma della lettera privata. Né ora sarebbe più il caso, che io mi andassi diffondendo con voi in complimenti; proprio in lettere, le quali, o a voi, o a me, potrà parere più in là opportuno di pubblicare. Che varrebbe, del resto, che io venissi ora a far proteste di modestia, schermendomi dalle vostre lodi?

Incipit

Discorrendo di socialismo e di filosofia

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