Ora vedo spesso l’uomo come «uomo dei dolori» trascinato dall’ingranaggio di una macchina, che gli rompe costola per costola, arto per arto, mentre egli non può morire come uomo.
[da Nota di diario del 15 marzo 1942, Parigi]
Cit.
Irradiazioni. Diario 1941-1945