Quando dieci anni prima, Johann Veraguth l’aveva comprata ed era andato ad abitarvi, Rosshalde era una vecchia residenza signorile con i sentieri del giardino invasi dall’erba, le panchine coperte di muschio, gradini pieni di crepe e un parco abbandonato divenuto impenetrabile. Su quella proprietà di forse otto iugeri non c’erano altre costruzioni se non la bella casa padronale, un po’ malandata, con la stalla e, nel parco, un piccolo padiglione a forma di tempio, il cui portale pendeva sghembo dai cardini deformati e sulle cui pareti un tempo tappezzate di seta azzurra crescevano muschio e muffa.
Incipit
Rosshalde