Incipit di “Penelope alla guerra”, di Oriana Fallaci Era stato un colloquio ridicolo. “Qualcosa di m…

Era stato un colloquio ridicolo.
“Qualcosa di moderno, Giò, e di commovente. Una storia d’amore, inutile dirlo, ma con qualcosa in più che l’amore. Il pubblico, altrimenti si annoia. E ricordi che la protagonista deve essere italiana, il protagonista americano: conosce i problemi della coproduzione. Due mesi le bastano, Giò?”.
“Certo, commentatore,”
Il produttore parlava, parlava, e lei anziché seguirlo fissava l’orologio a pendolo sulla parete di fronte: anche nel corridoio dove l’avevano messo a dormire quando Richard s’era preso il suo letto c’era un orologio a pendolo, e ogni quarto d’ora suonava col verso della campana di Westminster.

Incipit

Penelope alla guerra

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