Incipit di “Se il sole muore”, di Oriana Fallaci Il sasso non si vedeva, tanto l’erba era fitta …

Il sasso non si vedeva, tanto l’erba era fitta e rigogliosa: ci incastrai un piede e caddi distesa, parallela alla strada. Nessuno camminava in quella direzione e forse in tutte le strade della città. Nessuno all’infuori de me. Nessuno esisteva, nessuno con due piedi e due gambe, un corpo sulle due gambe, una testa sul corpo: esistevano solo automobili che scivolavan via unte, ordinate, sempre alla stesa velocità, alla stessa distanza, e un uomo dentro, una donna. Sedevano figure umane al volante, d’accordo: ma così ferme, composte, che certo non si trattava di uomini, donne, si trattava di automi, robot.

Incipit

Se il sole muore

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