Le aste delle meridiane erano pietrificate e frantumate in ciottoli bianchi. Gli uccelli dell’aria ora volavano in antichi cieli di pietra e sabbia, sepolti, il loro canto muto per sempre. I fondali morti del mare erano percorsi da correnti di polvere che inondava la terra ogni volta che il vento recitava la sua antica storia di distruzione. Le città erano granai di silenzio, dove il tempo si conservava immutabile, laghi e fontane di placidità e di ricordi.
Marte era morto.
Incipit
La bottiglia azzurra