Questo libretto uscito di fresco agli sguardi dei torinesi è anonimo. L’editore, per altro, delle 179 preziose pagine che lo compongono ci fa avvertiti com’esso sia «un nuovo parto di quella medesima penna a cui giá siamo debitori dell’erudito Pedanteofilo», che è quanto dire, crediamo noi, di quella penna che scrisse altresí quattro infelici Lettere contro Alfieri.
Incipit
Di un libro sulla romanticomachia