[Antonia.]Che hai tu Nanna? Pàrti che cotesto tuo viso imbriacato ne’ pensieri si convenga a una che governa il mondo?
[Nanna.]Il mondo, ah?
[Antonia.]Il mondo, sì. Lascia star pensierosa a me che, dal mal francioso in fuora, non trovo cane che mi abbai, e son povera e superba, e quando io dicessi ghiotta non peccherei in spirito santo.
[Nanna.]Antonia mia, ci sono dei guai per tutti, e ce ne son tanti dove tu ti credi che ci sieno delle allegrezze, ce ne sono tanti che ti parria strano; e credilo a me, credilo a me, che questo è un mondaccio.
Incipit
Ragionamento della Nanna e della Antonia