[A Sicinio Emiliano, suo accusatore nel processo sulla magia]Eppure anche altri hanno scritto versi simili[Lascivi], benché voi li ignoriate: fra i Greci uno di Teo e uno di Lacedemone e uno di Ceo e altri numerosissimi, fra cui anche una donna di Lesbo, che ne ha scritti sì lascivi ma con tal grazia che la dolcezza della sua poesia ci fa accettare l’arditezza del suo linguaggio; fra i nostri poi Edituo e Porcio e Catullo, anche loro assieme con numerosissimi altri. «Ma questi non erano filosofi». Negherai allora che anche Solone fosse una persona seria e un filosofo? eppure è suo quel verso lascivissimo.
col desiderio delle cosce e della dolce bocca.
Cit.
Sulla magia e in sua difesa